Ha incantato il pubblico milanese ancora una volta, il coreografo inglese Matthew Bourne con la favola "La Bella Addormentata" presentata in chiave gotica al Teatro Arcimboldi.
Si è aggiudicato un fiume di applausi per il terzo e ultimo spettacolo della trilogia sulle musiche di Čajkovskij iniziata nel 1992. Applausi meritatissimi!
Dal 5 all' 8 Maggio, gli appassionati hanno potuto assistere allo spettacolo della New Adventures, un'estrosa compagnia che ha messo in scena le versioni rivisitate e stravolte dei grandi classici del compositore russo "Swan Lake" e "Nutcracker!".
Bourne non abbandona la sua linea e continua ad avvicinarsi al grande Čajkovskij adattando, però, la fiaba in questione all'immaginario gotico ottocentesco e al mondo contemporaneo.
Uno scenario inquietante, lo scontro tra il bene e il male, la rinascita e l'immortalità fanno da sfondo al tema che, se vogliamo riassumere, diventa l'amore soprannaturale che, intatto, attraversa i secoli.
1890: si apre il sipario sul battesimo di Aurora. Non ha scelto una data a caso il nostro genio inglese; infatti, sembra essere l'anno della prima rappresentazione del balletto classico.
Bourne ha voluto presentarci parte di questo periodo storico, in particolare, la vena gotica, percepita grazie alle scenografie, la presenza di vampiri, fate e opulenza decadente.
Costumi affascinanti, scenografie mozzafiato rendono lo spettacolo ancora più emozionante.
Oserei dire che è stato un primo tempo "da brividi" con un susseguirsi di genialità e ironia.
Sì, Matthew Bourne ha giocato anche questa nuova carta : i personaggi la utilizzano con saggezza e al momento giusto alleggerendo la scena e creando sul pubblico un bonario sorriso. Fantastico!
Sono state tante le modifiche apportate da Bourne, non solo a livello coreografico, ma abbiamo notato anche un pò di discordanze rispetto alla storia che ci raccontavano da piccoli.
Niente di preoccupante, anzi! Finito il primo tempo non aspettavamo altro che il sipario si riaprisse e ci dicesse come la storia andasse avanti.
Consumato il dramma della morte di Aurora, punta da una rosa blu ( e non da un arcolaio come narra la storia), il sipario si riapre e la nostra storia subisce un salto temporale di 100 anni.
Un selfie qua e là, ragazzi a passeggio in lande desolate, cellulari alla mano e abiti da teenagers coinvolgono il pubblico seduto in platea proprio per questa ambientazione più vicina a noi, come se ci fossimo ritrovati in un night club o in una discoteca di Milano durante un ballo in maschera.
Vampiri che calcano la scena con energia e forza, sensualità e sfida, tanto da portare lo spettatore nel turbine degli eventi che si scateneranno.
Insomma, uno spettacolo geniale sotto ogni punto di vista!
Da non perdere!
Federica
Čajkovskij
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