Davanti a risultati eccellenti in campo artistico, scientifico, sportivo, si ripropone la solita vecchia questione: è talento o esercizio? Geni si nasce o si diventa? Dobbiamo esserci portati o conta solo la perseveranza?
Il genio è , 1% ispirazione e 99% sudore
D'accordo senza dubbio sul sudore: difficile pensare di raggiungere buoni risultati senza applicazione ed esercizio.
Ma come la mettiamo con quel restante 1% di ispirazione, talento, guizzo, predisposizione naturale (chiamatelo come vi pare)? Esiste o no? È necessario o no per raggiungere prestazioni eccellenti?
Chiunque abbia studiato un solo giorno di danza avrà sentito la frase:"Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane."Niente di più vero, nulla di più frequente!Purtroppo non sempre un "ammasso" di doti fisiche è sinonimo di risultati eccellenti.Certo, è un ottimo punto di partenza, forse imprescindibile per i canoni richiesti nella danza.Ma non è abbastanza.Ricordo che la divina Margot Fonteyn non aveva bei piedi e perfino che il genio Einstein fosse dislessico...dunque sostengo che il talento va coltivato attraverso uno studio costante e rigoroso e non sono ammessi sconti!Mai.
Insomma, la formula per il successo ancora non è stata scoperta, (e io sospetto che non esista). Le capacità di base contano eccome, e non è vero che possiamo arrivare ovunque vogliamo solo con la determinazione e l'esercizio.
Il talento quindi in qualche modo esiste, anche se ancora non ne sappiamo dare una definizione precisa. Ma di una cosa possiamo essere certi: senza la pratica, il talento comunque non può emergere. Quindi l'esortazione a rimboccarsi le maniche e a lavorare duro mantiene intatta la sua validità. A patto che non ci mettiamo in testa di volere essere a tutti i costi il numero uno al mondo.
La pratica è essenziale per sviluppare in modo pieno il nostro potenziale, qualsiasi esso sia .
"Il successo viene prima del sudore solo nel vocabolario!"
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