I.M.ART

lunedì 11 aprile 2016

Vito Mazzeo - Principal Dancer

Vito Mazzeo, classe 1987 , ha iniziato i suoi studi presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala , diplomandosi nel 2005  a pieni voti , sotto la direzione di Anna Maria Prina  , unico allievo ad aver conseguito questo risultato dai tempi dell'istituzione del doppio diploma (classico e contemporaneo).
Più piccolo di me di qualche anno, me lo ricordo in scuola , come il più indisciplinato e ribelle tra gli allievi, ma sicuramente  il Talento , con la T maiuscola .   Infatti ...appena diplomato da subito danzatore per le più importanti compagnie del mondo , Royal Ballet di Londra , Opera di Roma, San Francisco Ballet , prima come Solista e dopo appena sei mesi come Principal Dancer , nel 2013 sempre con la stessa nomina per il Dutch National Ballet . Il suo è uno dei Repertori più completi . 
Ha vinto il premio Danza&Danza come migliore interprete ed il premio Leonide Massine al Valore .
Ha rappresentato la Grande Danza Italiana nel  Mondo .



Con molta disponibilità ed Umiltà ha risposto alle nostre domande , che vogliamo condividere con Voi ..

Quanto è importante la tecnica, e quanto l’artisticità nella definizione di  danzatore? 

Sono due cose imprescindibili l'essere danzatore e la tecnica, la danza classica é un codice di posizioni e posture fisiche  che combinate insieme servono ad esprimere uno stato d'animo, per arrivare a tutto ció hai assolutamente bisogno della tecnica, é il mezzo che ti rende libero di esprimere, sarebbe impensabile fare Balanchine senza tecnica e lo stesso vale per un ruolo come Des Grieux in Manon.

Una vita pienissima, fatta prima di tutto, di disciplina e dedizione.  Ha mai perso un’occasione nella sua vita?

 Ho perso migliaia di occasioni, ma dalla perdita di queste ne ho avute altre ,altrettanto meravigliose; ho sempre cercato di acciuffare le occasioni al volo, ma alcune volte non si puó, impegni presi , infortuni e moltro altro.     Due anni fa mi arrivò una proposta per fare degli spettacoli con ABT purtroppo ero gia impegnato, e dovetti rifiutare,certo rimane l'amaro in bocca ma passa subito almeno nel mio caso.

Qual è la sua forza? Cosa l’ha reso Vito Mazzeo?

La mia forza viene dalla terra dove sono nato, nel senso che, essendo cresciuto in un paese con meno di mille abitanti sulla costa tirrenica calabrese, la voglia di farcela veramente é molto piú presente, soprattutto se il tipo di carriera che vorresti intraprendere é  quella artistica, non ci sono mai stati problemi economici nella mia infanzia e non mi é mai mancato nulla, ma sicuramente la vita é molto diversa, per certi versi piu dura per altri piu vera, la mia campagna, il mio mare e i miei alberi non andranno mai via dal mio cuore, e sapendo la realtá dalla quale provengo ho tirato fuori la forza necessaria per questo lavoro. 

 Mi racconta un aneddoto della sua carriera?

Gli annedoti mi piacciono e me ne facevo raccontare dalla Signora Fracci a bizeffe durante le cene a casa sua, come quella della rivalitá tra Danilova e Markova, ricordo che durante una cena post spettacolo a casa Menegatti-Fracci c'era ospite una nobile russa che collezionava tutto il possibile ed immaginabile riguardante i Ballets Russes e durante la cena , sfogliando il catalogo della mostra al Victoria and Albert Museum di Londra proprio sui Ballet Russes , sono quasi svenuto sapendo che metá delle cose su quel catalogo provenivano dalla sua personale collezione, ne rimasi impressionato per mesi. Comunque di annedoti ce ne sono veramente tanti, soprattutto in scena , una volta in Corsaro avrei dovuto uccidere Robert Tewsley , ma la pistola non voleva uscire dalla sua custodia... risultato Robert rideva come un matto, ed io dovevo stare serio e cercarlo di ucciderlo.. uno dei momenti piu divertenti in scena. 

Si è sentito mai ferito  o attaccato nella sua carriera? 

Molte volte sono stato ferito, non come ballerino, ma come essere umano, se una persona lo fa difficilmente la rivedró nel mio cammino ,sia artistico che di uomo. 

Ha mai subito delle ingiustizie?

Le ingiustizie sono all'ordine del giorno, io cerco sempre di pensare che se la sento come un ingiustizia magari per un altra persona non lo é, una magra consolazione, ma la danza é anche molto soggettiva quindi devi essere pronto ad accettare molto, certo quando le ingiustizie vengone fatte solo per scopi poco cristallini non fa piacere, ma l' importante é rimanere coerenti con la propria idea. 

 Come gestisce l’emozione prima di andare in scena? E' scaramantico ?

 Poche volte mi sono agitato nella mia vita, di solito succede il contrario non vedo l'ora di entrare. Non ho nessun rito scaramantico che mi calmi o che mi aiuti, la sola cosa "strana" che faccio é camminare sul palcoscenico avanti e indietro quando non c'é nessuno, famigliarizzo con il palcoscenico ed é una cosa che faccio con puro istinto , é sempre stato così fin dal primo saggio . 

Durante la lezione quali sono gli esercizi che preferisce?

Il fondu é il mio esercizio preferito, perché richiede delle doti fisiche che non ho , e di conseguenza una maggior concentrazione, diciamo che é anche il mio cruccio fin da studente arrivare a fare  un fondu soddisfacente ... possibilmente prima di finire la carriera!

Come mai la sua carriera si è sviluppata prevalentemente all'estero?

Perché non c'é mai stato un reale interesse da parte dei teatri italiani nel tenermi con loro , il San Francisco Ballet mi ha pagato viaggio e albergo solo per fare l'audizione  per fare un esempio, certo negli anni sono tornato in Italia con il Teatro dell'Opera di Roma e con il mio spettacolo ma una vera e concreta offerta non é mai stata fatta.

Come ritiene sia la situazione della danza in Italia in questo momento? 

Vedo pochi spettacoli in Italia, e quello che ho visto mi é piaciuto , certo che se si invitassero i coreografi a creare appositamente per le compagnie italiane sarebbe diverso, Crystal Pite , Arthur Pita, Sidi Larbi , Edwaard Liang ,Yuri Possokhov , Marc Goecke sono nomi che dovrebbero creare in Italia , si deve investire sul presente per lasciare un eredita da sviluppare a sua volta




        
        " L'Arte è quando la mano,la testa ed il cuore vanno assieme, 
l'Artista è colui che unisce lavorando tutto ciò "

       Grazie a Vito che ha mantenuto la sua spontaneità e la sua bellezza d'animo . 

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