Quando ho iniziato la mia carriera artistica, in Europa i concorsi erano davvero pochissimi, e di alta anzi altissima qualità, per citarne alcuni Varna e Losanna .
Ora la situazione è cambiata...decisamente.
Infatti tutto lo "stivale" pullula di bandi di concorsi , dedicati a tutti gli stili dell'arte coreutica, dalla danza classica , contemporanea, fino a trovare sezioni come "Fantasy" .
Su questo ultimo genere , ne avrei da ridire, per quanto abbia mentalità aperta , e capisca che un insegnante o coreografo , possa spaziare coreograficamente in fase di creazione del balletto, questa categoria è
opinabile, anche dal punto di vista di valutazione in fase di concorso ...
I concorsi sono nati anche per dare la possibilità ai danzatori ed agli allievi , di esprimersi davanti ad una giuria ed un pubblico diverso , questo è formativo , per imparare ad accettare di essere "giudicati costantemente " , perché a stare sul palcoscenico non ci si abitua mai, ma si imparano ogni volta cose differenti .
Ricordando però, che la Danza è una forma sublime dell'arte e non un attività sportiva giudicabile da chiunque!
Le competizioni di danza, con assegnazione di punteggi, votazioni e premiazioni, mi hanno sempre fatto uno strano effetto: qualcosa di dissonante, scomodo , lontano dal mio pensiero e soprattutto dal mio sentire, persino nel caso di concorsi celebri .
La danza è un'Arte, e come tale il suo apprezzamento è soggettivo, valutarla non è affatto facile, per questo si richiede che tutti coloro che partecipano all'organizzazione e allo svolgimento di questi eventi siano più che competenti, che agiscano nella totale trasparenza e senza interferenze esterne.
In Italia questi concorsi sono rari, ma esistono , e credo sia importante, per le scuole che vogliono affrontare questo genere di evento con serietà, andare alla ricerca di realtà che si muovono con grande rispetto, per la danza e per la persona, consentendo di vivere un'esperienza importante ,quando una competizione è gestita con professionalità e competenza, trasmetterà un' idea sana della danza, dove la cosa importante non è accumulare premi e coppe, o contare i punteggi, ma offrire una vera opportunità di crescita in un ambito professionale, in un Paese in cui lo studio della danza non è di certo un'attività per tutte le tasche.
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