Chi bella vuole apparire, molto deve soffrire!
E’ questo il
motto che molte donne dello spettacolo ( e non ) si ripetono nella testa
quando, davanti allo specchio o in altre circostanze, devono fare i conti con
dolori, strani attrezzi da make up artist o bustini strizza tutto. Ma le donne
di cui voglio parlare io, non sono queste.
Il 7 febbraio scorso, negli Stati
Uniti, è stato il giorno dedicato alla danza classica e ho scelto di ricordare
chi, come noi, si nutre di movimenti, di parlare di chi vive nelle sale prova, di elogiare chi pratica
questa disciplina da una vita e sa quali sono i segni indelebili che lascia.
Sono
donne che soffrono sotto un sorriso, sono donne che vengono acclamate sul
palcoscenico per un bis, sono donne che hanno scelto di seguire la loro
passione.
L’abbiamo detto tante volte, dietro a un movimento c’è un lavoro
incredibile.
C’è sudore, fatica, costanza e, sì, anche dolore.
La fatica si
accumula sui muscoli: gambe, braccia e schiena sono il sostegno su cui contiamo
quando balliamo.
Ci solleviamo con tenacia sulle punte dei piedi, senza dare a
vedere quanto faccia male stare in equilibrio su quelle scarpette da punta.
Quanti
bagni di acqua e sale la sera per sanare quelle ferite, per trovare sollievo,
per cancellare i segni dei lacci fin troppo stretti sul collo del piede.
Ecco cosa c’è dietro al sorriso da
palcoscenico di una ballerina.
C’è sforzo e sacrificio dietro alla bellezza e
alla leggerezza di chi balla.
C’è impegno, dedizione, passione, amore per
quello che si dà al pubblico. Ma soprattutto per quello che ognuna dà a se
stessa quando balla, nonostante i segni che rimarranno.
Soltanto che, con essi,
rimarrà anche l’emozione.
Fede
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